Aste spezzate: il Comune di Portovenere recidivo sul giardino pantesco

/ Gennaio 26, 2022/ ambiente, amministrazione

Errare è umano, perseverare è diabolico, si direbbe, se per due volte il Comune dimentica di chiedere la verifica di interesse culturale.

Ormai penso sia nota a molti, la questione dell’asta dei terreni e rudere in area parco, beni definiti come “giardino pantesco”, che il Comune di Portovenere, incarnato nel sindaco Matteo Cozzani, vuole vendere “alla fiera dell’est per due soldi“, come la celebre canzone. Del resto questa è l’amministrazione più orientata alla commercializzazione dei propri beni immobili, in aree di pregio, che si sia mai vista finora. Io mi permetto di definire questa politica come “piazzismo”, del resto il sindaco C. è stato un buon allievo di Berlusconi e ora fidato capo gabinetto di Toti in Regione.

Questione nota anche grazie alla petizione intrapresa da molte associazioni sulla piattaforma Change.org, che invito a firmare per superare le 40mila firme, ormai quasi raggiunte. Su quella pagina troverete anche informazioni di dettaglio e di premessa a questo articolo.

In sintesi, il sindaco mette frettolosamente all’asta un fabbricato diruto e terreni, in area parco regionale di Portovenere, zona UNESCO, sito di importanza comunitaria (S.I.C.), con ulteriori e diversi vincoli ambientali importanti. L’area ha una vista ineguagliabile, poco sopra al castello Doria, verso la chiesa di S. Pietro e l’isola Palmaria. I terreni costeggiano un tratto del sentiero n.1, il principale sentiero che da Portovenere giunge alla Cinque Terre. Una via percorsa da amanti della natura di tutto il mondo. Oltre a questo, vi è la presenza di un muro a secco, forse di origine rinascimentale o del 1700, un muro con peculiarità simili a quelli di Pantelleria, per proteggere ulivi e altre piante dai venti che battono con forza e insistenza.

In una prima asta, fissata per il 31.01.2022, vengono posti in vendita il fabbricato diruto e alcuni terreni: al mappale 1015 da 130 mq (che include la parte pertinenziale al fabbricato), al mappale 241 di 530 mq. e al mappale 242 (l’uliveto) per 8.920 mq.. Questi ultimi due sono i terreni che includono il muro pantesco e in fregio alla sentieristica citata.

Ma ecco che il sindaco, il segretario comunale, dott.ssa Mattia Manganaro (contemporaneamente segretario anche presso il Comune di Sarzana – SP) ed il responsabile del procedimento, ing. Alessandro Ulissi, dimenticano di verificare se i beni siano stati sottoposti alla verifica di interesse culturale da parte della Soprintendenza di Genova. Difatti un paio di associazioni ed un solerte cittadino (che voglio chiamare collega) chiedono lumi alla Soprintendenza, la quale non può che rispondere che no, solo il fabbricato ha avuto istanza per tale verifica da parte del Comune nel 2017.

E si legge chiaramente nel documento della Soprintendenza, l’oggetto è solo il fabbricato, non altro.

Ma ecco la sorpresa. Il sindaco deve rinunciare, per il momento, all’asta come prevista, toglie i due terreni ai mappali 241 e 242, per i quali manda istanza di verifica all’interesse culturale, però ha fretta, una urgenza irrefrenabile. Allora fissa subito un’asta “rettificata”, con il fabbricato diruto, ma anche i terreni allo stesso numero di mappale, pertinenziali e non. Qui sta il bello, toppa per la seconda volta, visto che solo il fabbricato ha avuto il dovuto parere preventivo.

Quindi partono altri esposti, oltre al mio (qui sotto) e vedremo domani cosa succederà al Consiglio Comunale straordinario chiesto dall’opposizione proprio su questa vicenda.

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