Sporting Beach: la grande saga a puntate. Seconda puntata. Una faccenda molto da ridere

/ Agosto 12, 2014/ abusi, ambiente, arch. Roberto Evaristi, giustizia, spiagge, Sporting Beach - Portovenere (SP)

Portovenere (SP) – Nov. 2013 – Sporting Beach

Portovenere (SP) – Nov. 2013 – Sporting Beach – Dislivello “naturalmente” artificiale

In questa seconda puntata analizzeremo un altro aspetto tra i numerosi abusi, ciò che era stato catalogato nell’ordinanza di demolizione e ripristino alla lettera H, come: sistemazione artificiale (dell’arenile) con dislivello di cm.60. Premettiamo che l’ordinanza del Comune (n.2518/2013), nonostante, anzi proprio per il numero cospicuo di abusi (senza titoli o per difformità), passava assolutamente in sordina i due aspetti più importanti per quanto riguarda l’interesse pubblico, ovvero la scogliera artificiale completamente abusiva ed il cordolo in cemento lungo la battigia, passato dagli autorizzati 20 cm. a 60 cm.. Opere che hanno completamente annientato la battigia, ovvero terreno pubblico (demaniale) sul quale è garantito per legge il libero accesso, diritto che, quindi, nello specifico, non esiste più da tempo.

Ebbene, la scogliera abusiva ed il cordolo in difformità, hanno determinato un dislivello di ben 60 cm. tra la spiaggia dello stabilimento e la limitrofa spiaggia libera, proprio perché il cordolo passando nel corso del tempo da 20 cm. a 60 cm. ha permesso di fatto un ripascimento definitivo, non stagionale e massiccio, nonostante il titolare tenti più volte di portare atti a dimostrare il contrario, ma tre ripascimenti in più di 20 anni non fanno primavera, tranne per il Comune e la Soprintendenza. Capite bene che l’arenile, per questo motivo, è aumentato in massa ghiaiosa ed ora è, praticamente, completamente in bolla (in piano) dalle cabine sino al mare. Ma anche questo aspetto non ha minimamente impensierito o fatto riflettere i nostri funzionari, anzi, si sono bevuti tranquillamente ciò che è scritto nel paragrafo A.1 (pagg.6-8) della Relazione Tecnica Illustrativa e che ha qualcosa di fantascientifico, oltre che, francamente, umoristico.

L’architetto Evaristi ammette che c’è un dislivello di 60 cm. tra il cordolo (al bordo dell’arenile lato mare) e l’altezza della battigia (mica poco) e riproduce una foto, già di per sé umoristica. Perché non riprendere l’immagine da più lontano ancora, ponendosi ancora più tangenti al muretto ed aspettando che la spiaggia si affollasse di più? Guardate la differenza con le foto del nostro articolo, da noi riprese perpendicolarmente al cordolo di separazione tra stabilimento e spiaggia libera, forse si vede un po’ meglio?

Poi l’architetto riproduce una foto degli anni ’70 (a pag.7, non ne discutiamo la data) scrivendo: “… da cui può facilmente individuarsi che il livello della spiaggia dello stabilimento è pressoché lo stesso di quello del marciapiede a servizio delle cabine e pressoché in piano. …“. Caspita, è evidentissimo che dalla foto non si vede assolutamente nulla, dato il punto di ripresa (non serve uno scienziato), tanto è vero che ha dovuto sovrapporre una freccia. Ma, poi, si riprende la porzione (molto parziale) di spiaggia libera e non lo stabilimento. Si vuole forse dimostrare che la spiaggia libera era pianeggiante? Eh, si, leggiamo ancora, qui viene la parte più spassosa ed incredibile.

Ecco la genialata, un grafico che dimostrerebbe che il dislivello non è stato determinato dall’innalzamento artificiale della spiaggia dello stabilimento (tramite cordolo e ripascimento definitivo), ma è dovuto all’erosione della spiaggia libera. E qui risate a crepapelle, a scena aperta. Grandioso, veramente un colpo di teatro, un maestro!

Quindi il cordolo, in origine era di 60 cm., di cui 40 cm. interrati, e la spiaggia dello stabilimento, da sempre, è pianeggiante. Non solo, pianeggiante avrebbe dovuto essere anche la spiaggia libera. WOW!!! Portovenere, zona Olivo, da sempre ha le spiagge in bolla, tutto assolutamente naturale. Fantastico, assolutamente grandioso. Ed il bello è che al Comune e Soprintendenza la scenetta è piaciuta, visti i pareri favorevoli già dati.

La cosa magnifica è che il grafico non dà minimamente idea di come la spiaggia si inclini verso il mare, oppure no (differenza tra spiaggia libera e stabilimento), come dire: ti dimostro che la Torre di Pisa non pende, basta fare una foto lungo l’asse di pendenza, et voilà. LA TORRE DI PISA NON PENDE, ERANO TUTTE BALLE!

Ma non è una gran bella soddisfazione farsi prendere per i fondelli in questo modo? Si, avanti così Italia.

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Le puntate precedenti:

L’inizio della storia:

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