Il Comune di Portovenere corre ai ripari. Opere di rinforzo per il muraglione.

/ Giugno 24, 2020/ ambiente, amministrazione, ARPAL, Le Terrazze - Portovenere (SP), ripascimenti, spiagge, tutela consumatori

Le opere di urbanizzazione mai eseguite correlate alla struttura “Le Terrazze”, ora i danni al muraglione e i bagnanti in un mare di fango.

Come ho già descritto nell’articolo dello scorso 4 giugno, la situazione pregressa, derivata dalla mancata esecuzione, dal 2004, degli oneri di urbanizzazione primaria dovuti dal titolare della struttura ricettiva “Le Terrazze” in accordo con il Comune, ha determinato lo stato attuale, precario, del muro di contenimento a mare, all’altezza dell’Hotel Royal. Il tutto connesso al cedimento stradale e alle perdite fognarie dello scorso anno e di alcune settimane fa. L’erosione della base del muraglione è stata possibile dopo lunghi anni di inerzia, nonostante più allarmi, l’ultimo della minoranza consiliare nel 2018. Il previsto prolungamento della passeggiata a mare, dall’attuale termine sopra lo stabilimento Sporting Beach a via II Traversa Olivo, prevedeva un consolidamento costiero mai attuato, come mai eseguita è stata un’opera minimale di ripascimento stagionale in quel tratto di costa. Ciò ha permesso al mare di continuare la propria opera di erosione costiera e, quindi, del muraglione.

Adesso l’amministrazione corre ai ripari, anche se ancora non ci dice su che base, data l’assenza, ad oggi, di documenti specifici pubblicati all’albo pretorio. Da alcuni giorni si è provveduto a posizionare sacchi di materiale per il contenimento e fungere da prima barriera al mare, lungo la battigia alla base del muraglione. I sacchi fanno pensare non ad una semplice opera di ripascimento, ma a qualcosa di più articolato. La ruspa che lavora distribuendo altro materiale sciolto, ha permesso anche l’ampia diffusione di fanghi, o comunque la dispersione di materiali fini in mare, tanto da dare un effetto assolutamente deleterio all’aspetto delle acque e, immaginiamo, non solo quello. I bagnanti si ritrovano un mare color fango.

ARPAL e autorità varie allertate, ma i lavori proseguono tranquillamente, senza alcun divieto di balneazione o precauzione per i bagnanti della zona (le panne, v. più avanti, arrivano il 24, a lavori iniziati almeno dal 20 giugno) e, presumo, senza alcun divieto di raccolta molluschi presso i vicini impianti di mitili, data l’assenza di provvedimenti all’albo pretorio della ASL 5, ad oggi.

Balneazione ad oggi 24.06.2020 – tutto conforme

Ultima novità sono alcune solette di cemento apparse sull’arenile in lavorazione, probabile base per piloni e strutture di rinforzo, o anticipazione dell’ultimo progetto che prevede una banchina in cemento per l’accoglienza dei tre pontili galleggianti, ora posizionati più a est? Per ora mistero, dato che il sindaco non ci sta informando, nemmeno con atti ufficiali all’albo pretorio. Unico atto, l’approvazione di tre verbali di somma urgenza per gli interventi dei giorni scorsi.

Nella giornata di oggi, 24 giugno 2020, finalmente, sono arrivate almeno le panne galleggianti, per quello che potranno fare. Meglio tardi che mai.

Insomma, quella frase perentoria dell’assessore Di Pelino pronunciata in Consiglio Comunale nel 2018, che faceva chiaramente intendere all’assenza di ogni problema di staticità di quel muro suona, oggi, molto stonata per tutti, come allora per molti, ma non ascoltati cittadini.


Aggiornamenti

Questo l’esplicativo cartello di cantiere alla mattina del 25 giugno 2020

Il 26 giugno 2020, finalmente, arriva un divieto di balneazione per i fanghi in mare. Risulta cautelare e per esplicita richiesta della ASL 5 Spezzino con nota del 25 giugno, a cui ho segnalato la cosa alcuni giorni prima. E’ almeno da lunedì 20 che si disperdono fanghi in mare. Da oggi (venerdì 26) un divieto di balneazione, ma piccolo-piccolo, ritagliato su misura per non impedire la balneazione nello stabilimento a pochi metri ad ovest e sul lato ad est (spiaggia libera e altro stabilimento), con quali criteri tecnici non ci è dato sapere. Ciò senza considerare le correnti marine e senza analisi ARPAL, dato che non risultano nell’atto sindacale.

Per ARPAL, però, il divieto precauzionale si estende a tutta la zona di Via II Traversa Olivo (in giallo), ben più ampia, dato che per loro le zone sono fisse, non di dimensione variabile come quella del sindaco.

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