Il Ministero della Transizione Ecologica e la strana procedura che salta le date

/ Settembre 8, 2021/ ambiente, trasparenza

Una procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Incidenza Ambientale per un pontile galleggiante a Portovenere (SP) giunge quasi a conclusione, senza fissare i termini per le osservazioni del pubblico, in violazione delle norme.

Non so se sia la nuova politica del ministro ben poco ambientalista Cingolani, ma sulla gestione delle procedure di verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione di Incidenza Ambientale) del fu ministero dell’Ambiente, ora della Transizione Ecologica, mi è capitato un caso curioso, alquanto interessante.

Quando questa mattina, come ogni settimana negli ultimi mesi, ho dato un’occhiata allo stato della procedura che mi interessava, in attesa dell’apertura alle osservazioni del pubblico, con relativa fissazione del termine ultimo per la presentazione delle stesse, ho trovato una sorpresa.

Implicitamente, pareva già scaduto il termine, benché mai pubblicato sul sito, in quanto nella lista dei documenti depositati ho trovato tre osservazioni presentate da tre enti pubblici diversi, riportate come “osservazioni del pubblico”, di cui una inviata “oltre i termini”.

Quali termini? Non è dato sapere, visto che nei dettagli della procedura non è riportato. Anzi viene descritto come stato del procedimento: “In predisposizione provvedimento“. Il che vuol dire che la procedura è in fase conclusiva.

Per provare la carenza dei termini sulle osservazioni del pubblico, riporto il dettaglio di una procedura simile, dove, in arancione, risalta la data ultima della presentazione di tale documenti, assieme al link della pagina che descrive le modalità di invio. Come assenti risultano le righe con data di avvio e conclusione della consultazione pubblica. Elementi totalmente mancanti nella procedura precedente.

Ho provato a telefonare alla responsabile della procedura, ma i numeri sembrano tutti saltati, forse per il cambio di nome del ministero? Ho, quindi, provato alcuni numeri interni trovati su internet e, fortunatamente, una persona assai gentile mi ha dato il diretto della responsabile, dicendomi che se non rispondeva voleva dire che era in smart working. In tal caso, l’unica maniera per contattarla, era scrivere una mail.

Ho fatto di più, visto che al telefono non sono riuscito a contattarla, ho mandato una PEC con 7 giorni di termine di messa in mora, se il Ministero non fissa termini di legge per le osservazioni per il pubblico, pubblicati e adeguati. Spero non mi tocchi presentare denuncia. Non so se debba ringraziare il ministro Cingolani.

Condividi questo post