Toti continua a regalare costa ligure ai soliti imPrenditori di sabbia e cemento.

/ Aprile 1, 2023/ abusi, ambiente, amministrazione, concessioni demaniali marittime, consorterie, spiagge

La giunta della Regione Liguria vuole impedire ai cittadini l’uso libero delle scogliere, preferisce donarle ai balneari, in eterno, come le spiagge. Afferma che non si tratta di allargamento delle concessioni, salvo contraddirsi poche righe dopo.

Come visto nel precedente articolo, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sta mostrando un’ottima capacità di iniziativa, reattività e notevole indipendenza ed autonomia. A tutela del diritto comunitario e della concorrenza ha messo sotto pressione gli ultimi governi che tardano, nicchiano, ciurlano nel manico, cercando di proteggere i “padroni” delle spiagge all’infinito, come un capo banda qualsiasi. Con pochissime eccezioni: Verdi e Sinistra, certo non PD, non M5S, tanto meno i protettori più espliciti come FdI, FI e, soprattutto Lega, senza dimenticare il nano politico nazionale Toti, ma un gigante degli interessi di pochi in Liguria. Nessun governo, nemmeno quello Draghi, ha avuto l’onestà (non serve il coraggio per fare il proprio dovere) di far rispettare le norme a cui tutti i governi di tutta l’Unione Europea devono sottostare, senza eccezioni. Le gare per l’assegnazione di ogni concessione demaniale marittima devono e saranno eseguite. L’Italia è già da tempo sotto procedura di infrazione e, per colpa di una ventina di imPrenditori di sabbia e cemento tutti gli italiani devono pagare. Si, le vostre tasche dovranno essere aperte e in parte svuotate per quei tizi che pure vi taglieggiano, spesso, anche se solamente tentate di passare per raggiungere un libero arenile. Altri italiani, invece, preferiscono farsi svuotare le tasche da tempo, per una cabina, due ombrelloni e due lettini. Evidentemente hanno soldi da buttare, forse perché non sempre guadagnati onestamente. Per carità, la maggioranza è sempre onesta, fino a prova contraria. Altri, sicuramente, non fanno il proprio dovere per una frittura di mare o una cabina e soliti lettini ed ombrelloni. Dipende dalla qualifica.

Senza parlare dei soldi del PNRR che l’attuale governo farà perdere a tutti gli italiani, anche a quelli che hanno votato Meloni. Soldi già a rischio per una riforma della concorrenza spaghetti e vongole, quella monocola che ha un solo amore, per l’imPrenditore amico che contraccambia. E quindi, oltre a mettere le mani nelle tasche di noi tutti (tranne quelli selezionati), impediranno di farne arrivare altri dalla UE verso di noi. Ma forse, in questo caso, non tutto il male viene per nuocere, dato che anche le mafie non li vedranno. Magra consolazione per noi singoli, ma un gran colpo a danno dei padrini, che al prossimo giro voteranno altri.

Questa premessa per sperare che la mia segnalazione di ieri al Garante della Concorrenza possa avere un riscontro positivo, come in passato.

Questa volta la segnalazione riguarda le idee geniali che spuntano dalla nostra giunta regionale, o meglio, dalle dritte che arrivano dai loro amici, padroni eterni della sabbia e del cemento costiero. L’idea è prendere ancora e sempre di più, a danno della libertà dei cittadini sul libero uso delle coste e del mare. Ora si tratta di arraffare le scogliere, renderle possedimenti dei soliti noti in eterno, sotterrandole con paiolati o strutture uscite dalla mente di qualche archistar geniale. Strutture dichiarate “facilmente rimovibili“, la classica barzelletta all’italiana. Sotto questa dizione anche, muri, cancelli, reti e pali cementati diventano “facilmente rimovibili“, dopo un giorno o pochi giorni di azione demolitoria.

Et voilà, les jeux sont faits! Tanto a questo alcune Capitanerie di Porto d’Italia ormai si sono abituate, nemmeno ci fanno più caso. Anzi, in certi casi, assecondano palesemente. Per non parlare di Comuni, Regioni e Soprintendenze.

Ma la cosa più evidente di questa razzia a danno dei cittadini è la spavalderia, talmente sfacciata, che non teme di rimangiarsi le parole e rendersi ridicola di fronte alle contraddizioni sbandierate alla luce del sole. Per Toti e la sua combriccola si scrive che sono aree già interne alle concessioni in essere, per poi scrivere due righe dopo, oppure apertamente nella delibera regionale, che in realtà si tratta di “estensioni”. Delle due l’una e ovviamente è la seconda, quella a favore di chi già può, perché “io son io e voi non siete un cazzo” (cit.).

Questo il testo della mia segnalazione al garante:

Spett.le AGCM,
in data 23.03.23. la Giunta Regionale della Regione Liguria ha emesso delibera n.21/2023 (allegata), atto n.261/2023, ad oggetto:
“APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA E DI INDIRIZZO AFFERENTI
ALLE MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DELLA VERIFICA DI SICUREZZA
IN MATERIA DI UTILIZZAZIONE PER ATTIVITÀ CONNESSE CON LA
BALNEAZIONE DI SCOGLIERE ARTIFICIALI E OPERE DI DIFESA
COSTIERA, QUALI DIFESE ADERENTI, PENNELLI, BARRIERE EMERSE
ECC., DI CUI ALLA L.R. 13/1999.”.

Si segnala tale atto regionale al fine di sollecitare Vs. competente verifica in merito ad eventuali violazioni della normativa comunitaria e/o nazionale in tema di mercato e concorrenza.

La lettura della delibera, parere del tutto personale, appare assai ostica in quanto la struttura del testo è ridondante e barocca, ben poco professionale. In sostanza lo scopo finale appare piuttosto indefinito, fumoso e con ampi margini interpretativi.

Detto ciò, appare comunque evidente l’obiettivo di estendere aree già in concessione (o meno), su spazi sino ad oggi non facenti parte di alcuna concessione demaniale marittima, se non vietati o non adatti ad essere dati in concessione. Lo stesso testo riporta come titolo di un paragrafo: “Aree suscettibili di estensione delle aree utilizzabili per le attività connesse con la balneazione“. Ciò in palese contraddizione con quanto la stessa Giunta Regionale ha fatto riportare nel proprio comunicato stampa del 24.03.23 (allegato), ove dichiara che: “È bene ricordare che non si tratta di nuove concessioni e non verrà sottratto spazio alle attuali spiagge libere, ma dell’utilizzo di aree già in concessione.“. Ed ancora, in estrema contraddizione nello stesso comunicato ove indica che: “I balneari interessati a estendersi sulle scogliere artificiali dovranno presentare una richiesta al Comune. L’ultima parola spetterà comunque alle singole amministrazioni che dovranno confermare la sicurezza delle aree con perizie tecniche.“.

Lo scrivente, per tali motivi, vuole segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’evidente intenzione della Giunta della Regione Liguria di estendere gli spazi già dati in concessione (peraltro con rinnovi temporali automatici) sempre senza alcun confronto di concorrenza equa, o con procedure di evidenza pubblica. Ciò sempre avvantaggiando gli attuali concessionari.

Il sottoscritto ritiene che l’Autorità possa sicuramente rilevare ulteriori aspetti che possano essere meritevoli di ulteriori attenzioni e, magari, anche di segnalazione ad altre autorità competenti. Ad esempio, se strutture non adibite alla balneazione, come scogliere artificiali o pennelli, erette a scopo di difesa costiera (se non facenti parte di porti o porticcioli), possano essere adibite ad altri scopi, anche ai sensi delle varie ordinanze a tutela della sicurezza marittima emesse dalle Capitanerie di Porto d’Italia, sulla base delle normative nazionali. Su tali aree, inoltre, è palese che si voglia facilitare la costruzione di strutture edilizie le quali, benché dichiarate di facile rimozione (anche se cementate), possano impattare dal punto di vista ambientale e, come spesso accade in Italia, rimanere di fatto fisse determinando nel tempo diritti acquisiti (anche se formalmente illegittimi), come le concessioni demaniali marittime di stabilimenti balneari che, ad oggi, rimangono prive di assegnazioni con gara pubblica.


Distinti saluti
Daniele Brunetti
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