Dimissioni spintanee
Toti (e Cozzani) “spintaneamente” dimessi: possiamo sperare in una nuova Liguria?
A prescindere dall’esito futuro dei procedimenti penali, le persone sensibili ai temi dell’etica politica, del senso civico e della tutela dell’ambiente, ora ripongono molte speranze in più su un cambio di passo dalla “politica del fare a tutti i costi”, soprattutto a discapito degli interessi pubblici, alla “politica del fare bene”, almeno provarci.
Abbiamo bisogno di una reale mediazione fra esigenze diverse, ma sempre con particolare attenzione ai beni pubblici e alla tutela dell’ambiente. Non abbiamo mai avuto bisogno di gruppi di potere nascosti o palesi, tra balneari, im-Prenditori d’assalto, grembiulini col compasso, strane compagini in odore di mafia, cocainomani da yacht (o da bar), piccoli ras del quartierino o della calata e analfabeti puri o istituzionali. E non è detto che, allo stesso tempo, non ci siano personaggi appartenenti a più di una di queste categorie.
Va, però, messo in chiaro che l’attuale amministrazione del Comune di Portovenere, oltre ogni modo in continuità con la giunta Cozzani, non può ritenersi per nulla estranea, certamente e quantomeno, alla ratio che ha sempre guidato tale giunta. Senza nemmeno entrare nel merito dei provvedimenti penali che hanno colpito l’ex sindaco. Allo stesso modo vanno ritenuti coinvolti anche i segretari comunali, i dirigenti e i funzionari comunali che, dal maggio 2013, si sono succeduti e hanno dato il loro apporto e firma a provvedimenti deprecabili, a volte assurdi, a volte palesemente illegittimi, sempre a vantaggio dei soliti noti, a danno dell’interesse pubblico e, spesso, anche dell’ambiente. Mi auguro che, in tali casi, almeno la magistratura contabile, non troppo tardi, accenda un faro sullo spreco di risorse e sulla svendita di beni unici nel loro genere.
Ancora una cosa tengo a riportare. Mi ha colpito la faccia tosta dell’ex presidente Toti con la quale ha affermato di lasciare una Regione in ordine e molto altro. Un film che ha visto lui assieme ai suoi accoliti. La questione che mi ha particolarmente colpito, oltre a tutto ciò che ho già fatto presente, è la sanità regionale lasciata in braghe di tela, letteralmente. In particolare la ASL 5 spezzina, la peggiore in ambito regionale, con liste di attesa per visite ed esami specialistici, frequentemente indeterminate nei tempi. Tutto pianificato per costringere il sistema a diventare sempre più preda della sanità privata. Con l’effetto collaterale della migrazione degli assistiti verso altre regioni. Fenomeno che costringe la Regione Liguria a versare soldi alle regioni limitrofe e non, mete di pellegrinaggi non voluti dai pazienti stessi. La distruzione del servizio sanitario ligure è tale che Toti, per obbligare i liguri a non scappare, si è inventato accordi tampone (probabilmente incostituzionali), ad esempio con la Regione Toscana, per limitare l’accesso alle loro prestazioni. Anche qui la pagano tutti, pure chi ha votato Toti e Cozzani e che, probabilmente, al prossimo giro voterà sempre senza guardare alla stella polare dell’interesse pubblico, ma alle combriccole. Perché alla fine, gli amministratori e i politici che ci ritroviamo sono sempre lo specchio della nostra società e quelli che si merita gran parte di noi cittadini. Non sempre la maggioranza, perché, ad esempio, la sindaca Sturlese e l’orgoglioso vicesindaco fascista Di Pelino (quello degli auguri della X MAS, non solo a Natale) sono figli NON della maggioranza di chi ha votato, ma di una minoranza, rispetto alla vera maggioranza che si è spaccata in tre. Basta fare i conti.
Toti ora è uscito dai domiciliari, grazie solamente alle dimissioni (in perfetta coerenza con quanto riportato dal quadro accusatorio), ma dimostra, ancora una volta, che non ha minimamente il senso delle istituzioni e delle responsabilità del ruolo che ha ricoperto, esattamente come chi lo ha votato. Toti e quelli come lui, dovrebbero ripartire dalla scuola, dall’educazione civica, sempre troppo poca.