Photo credit: Kevin Baird / Foter / CC BY-NC-ND Forse non tutti fra noi si sono mai posti la domanda: da dove veniamo e dove stiamo andando. C’è chi domande non se le pone mai, se poi l’umanità ha dato la nascita a fenomeni violenti e disastrosi nel proprio passato, nel presente e li darà anche nel futuro, se non poniamo tutti assieme correzioni di rotta. Ma dove sta la risposta? La risposta è dentro di te, e però, è sbagliata. Diceva uno dei personaggi di Corrado Guzzanti in formato guru televisivo. Ma siamo sicuri che la risposta che è dentro di noi sia sempre sbagliata? Reagire alle prepotenze, alle ingiustizie, proclamare le proprie frustrazioni civili e sociali è un modo sbagliato di rispondere? Sono tanti i maestri di vita, su internet, in televisione e sotto casa, o magari sul luogo di lavoro, che ci dicono: ma cosa fai, così ti fai tanti nemici, poi è inutile perché tanto in Italia le cose vanno così. Insomma, la risposta che è dentro di noi è sbagliata e siccome è sbagliata dobbiamo camminare a capo chino e vedere ciò che non va, facendo finta che vada bene per tutelare noi stessi, o la nostra famiglia e non infastidire chi lucra a danno nostro e della nostra società. Ma non è una forma di egoismo ed ipocrisia continuare ad agire, senza agire, per paura, per vigliaccheria? Vogliamo che i nostri figli imparino da noi questo?

Porsi domande e darsi delle risposte, a volte o spesso, può essere estremamente produttivo, tanto quanto esigere risposte dagli altri, soprattutto se le risposte sono dovute quando poste a coloro che hanno responsabilità sociali, di governo e di amministrazione pubblica. Questa è una delle attività principali che verranno messe in atto su queste pagine e non solo.

Partire da una domanda nei confronti di noi stessi ed esternare questa domanda, può farci capire i nostri e gli altrui limiti, ma non si tratta di pura filosofia, si tratta di filosofia applicata alla vita di tutti i giorni. Capire che la cosa pubblica è parte di noi stessi e della nostra vita, e non organismo estraneo, perché tanto se la spazzatura la mollo per strada ci sarà qualcun altro che la raccoglierà, è il primo ed indispensabile passo per tendere ad una società più giusta con noi perché è più giusta per gli altri, tutti gli altri. Chi non fa lo scontrino, non fa un danno allo Stato, ma fa un danno a noi stessi che quando avremo bisogno di una medicina la dovremo pagare senza ticket sanitario. Se ogni giorno ci abituiamo a non vedere le storture, anche piccole, della nostra società, perdiamo dignità ed allo stesso tempo facciamo scendere il livello della qualità della vita nostra e dei nostri discendenti. E’ lì che vogliamo andare?

Mi piace ricordare tre frasi, che sono le stesse che ho messo nella pagina Facebook del Comitato Spiagge Libere Olivo di Portovenere (SP), comitato mai nato ma che mi ha portato, e mi auguro porterà, a scrivere queste pagine:

Cogito ergo sum. (Cartesio)

A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare? (Giuseppe Fava)

Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. (Giovanni Falcone)

Speriamo che anche solo queste tre frasi ci aiutino a riflettere, ma non solo, ad agire!

Daniele Brunetti

Photo credit: Kevin Baird / Foter / CC BY-NC-ND