Le caprette della Palmaria: il Sindaco mi scrive (e la Pro Loco Palmaria mi scrive)
Penso che molti di voi conoscano il caso che ha avuto notevole eco mediatica, anche su scala nazionale, che vede un gruppo di caprette (pare un centinaio, ma forse meno) contrapporsi alle esigenze di tutela dell’habitat della piccola isola Palmaria. In data odierna ricevo nota da parte del sindaco di Portovenere che mi informa e mi conforta in merito “alla migliore soluzione, contemperando l’esigenza di tutela del delicato habitat dell’isola Palmaria e l’assoluta tutela degli animali“. Non ho motivo per non prenderlo in parola, nonostante altre vicende che ci contrappongono anche in un’aula giudiziaria, anzi sono lieto dell’atto pubblico di buona volontà (come del resto già riportato dai media) e trasparenza che in altre occasioni è mancato, o sta, ad oggi, parzialmente mancando. Una sentenza del Consiglio di Stato ne è testimone.
Devo precisare che ritengo più che concreto l’allarme ripreso dallo studio scientifico alla base del richiesto “eradicamento” delle capre, non ne avrei nemmeno le competenze per rifiutarlo a priori, del resto è vero che sull’isola Palmaria risiedono (sino ad oggi, con rischio concreto di estinzione, anche e soprattutto a causa dell’uomo, non scordiamolo nei futuri progetti che coinvolgono l’isola) specie vegetali endemiche e rare, quindi peculiari all’interno di un habitat sicuramente fragile. Non posso, però, non rilevare altre posizioni che contestano tale studio e nel caso vi fosse ulteriore e contrastante studio scientifico, non vedo perché non considerare altre varianti al piano di totale ed immediata eradicazione, quale il trasferimento limitato a buona parte dei maschi caprini, il trasferimento parziale della popolazione caprina considerata nel suo insieme o altre forme di limitazione, ma ripeto, allo stato attuale non ne vedo la possibilità, dato lo studio di partenza.
Riprendendo il testo del sindaco, noto una lunga nota di richiamo agli atti della precedente amministrazione, con i quali si modificava il progetto originario (finanziato dalla U.E.) “introducendo abbattimenti diretti” a dimostrazione che tale esito finale fu già impostato dal sindaco di allora. Gliene do atto pienamente, e a quanto mi dicono già allora vi fu una certa reazione da parte di associazioni a tutela degli animali. Mi domando perciò, come mai l’attuale sindaco non abbia previsto le medesime reazioni ad un provvedimento di tale natura, e a sua volta abbia proceduto senza esitazioni, o comunque senza prevedere forme alternative a tutela della vita delle caprette, come del resto chiaramente riportato nella propria delibera n.192/16, nella quale si scrive: “CHE il progetto approvato e non attuato, che prevede abbattimento diretto e smaltimento degli animali abbattuti, è stato oggetto di attenta revisione, facendo emergere la grande difficoltà di concluderlo come inizialmente prospettato anche tenuto conto del fatto che l’unico periodo idoneo agli interventi è quello invernale“, e si delibera: “1) Di richiamare le premesse quale parte integrante e motivazionale del presente atto; 2) Di procedere nel progetto “Ripristino, salvaguardia e valorizzazione degli habitat naturali del SIC IT1345104 -Isola Palmaria” secondo le linee di indirizzo di cui in premessa; 3) Di incaricare la Responsabile dell’Area Edilizia, Urbanistica, Parco, Turismo e Cultura per gli adempimenti conseguenti…“.
Mi pare perciò palese che la pur apprezzabile presa di posizione attuale del sindaco sia dovuta ad altri fattori, successivi alla delibera approvata nella piena responsabilità dell’attuale amministrazione. Ma è comunque un bene che tale cambio di rotta ci sia stato e, mi auguro, che ciò avvenga concretamente nei prossimi giorni con il trasferimento e l’affidamento delle capre a chi potrà mantenerle con i migliori ed incruenti propositi futuri. Sempre che altri studi scientifici, se fattibili, a questo punto esterni al Comune di Portovenere, ma che dovrebbero essere impostati nell’immediato (cosa che vedo difficile) non ci descrivano un quadro diverso da quello tecnicamente descritto sino ad oggi.
Mi resta da domandare quale siano state le concrete difficoltà dell’amministrazione precedente nel portare a compimento le fasi di censimento e di cattura, anche perché, comunque, è evidente che il finanziamento ricevuto sino ad oggi dall’Unione Europea non è servito a nulla e in quanto tale è diventato sperpero economico.
Ringrazio comunque il sindaco per i chiarimenti e la seria presa in considerazione della tutela della vita delle capre della Palmaria, dato che scrive: “L’Amministrazione attiverà quindi con propri fondi, come previsto, la fase d’informazione e partecipazione, e potrà mettere a disposizione l’attività già finanziata per analisi ed assistenza veterinaria per consentire di perseguire fattivamente il completamento del progetto con il supporto di altri soggetti competenti ed associazioni interessate, disposte a collaborare alle attività di cattura e trasferimento degli animali.“.
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Nel frattempo ho ricevuto dalla neo Pro Loco Palmaria il testo di questa lettera che ripubblico integralmente, dato che giustamente si ritene importante evidenziare anche altri problemi che pesano non poco tra gli abitanti dell’isola.
Contributo di sbarco
Cozzani a TLS ha dichiarato giustamente che servono infrastrutture primarie sull’isola, per esempio le fognature collegate alla terraferma, un depuratore, la fornitura di acqua corrente per la vetta dell’isola ed il Pozzale, la manutenzione della strada carrabile, ammettendo poi che purtroppo in questo momento il Comune di Porto Venere soffre di grosse difficoltà economiche.
Il senso di questo contributo è proprio quello di finanziare queste infrastrutture viste le difficoltà correnti del Comune, servizi che annullerebbero il deficit di competitività e che dovrebbero essere pagati anche dai visitatori che ne beneficiano e non solo dai residenti.
Il contributo potrebbe essere destinato in parte anche a ristrutturare quegli immobili strategici oggetto di dismissione da parte del Demanio Militare di cui ha parlato più volte Cozzani.Capre
Gli abitanti hanno espresso insoddisfazione in merito al fatto che gli enti pubblici locali, ancora una volta, non abbiano preventivamente organizzato incontri per coinvolgere chi convive quotidianamente con il problema delle capre, che entrano nelle abitazioni, depredano gli orti, fanno crollare i muri a secco, tra l’altro estirpando specie come la Centaurea Veneris e il cappero.
Se ormai la capra è diventata la mascotte dell’isola e ci sono privati intenzionati ad adottarne alcune, la proposta degli abitanti è quella di confinare gli animali all’interno dei terreni di svariati ettari che sono passati dal Demanio Militare al Comune di Porto Venere, cercando di includere queste aree nelle attività di educazione ambientale.Domenica Ecologica del 30 Ottobre
Una giornata per sensibilizzare sull’importanza della raccolta differenziata e per imparare a prenderci cura dei luoghi in cui viviamo.
Muniti di guanti, sacchi, scarponi e materiale per giardinaggio, gruppi di volontari ripuliranno litorali e sentieri dell’isola.
Dalle 10.30 sarà possibile inoltre visitare la Torre Corazzata Umberto I grazie all’Associazione “Dalla Parte dei Forti”, convenzionata con il Comune di Porto Venere.Mauro Toselli, presidente Pro Loco Palmaria