Balneari in balìa dei balenghi

/ Gennaio 13, 2018/ abusi, ambiente, amministrazione, consorterie, politica, spiagge

Un paio di giorni fa ho letto un articolo stupefacente, del tutto vaneggiante, su “Il Giornale” titolato “Balneari l’UE dà ragione alla Liguria” (in prima pagina) e “Balneari, la UE sostiene la via ligure” (nell’interno), in cui si scriveva che l’UE approva l’estensione delle concessioni per un MINIMO di 30 anni (!!!). Cosa che non contrasterebbe con la direttiva Bolkestein (certo, come darsi le martellate sulle dita). Si tirava fuori uno studio redatto su mandato della Commissione europea. Eppoi giù virgolettati di Marco Scajola che assieme a Toty (con la y) hanno fatto le cose per bene, a discapito di quanto dice il governo: “le due leggi liguri, a questo punto, hanno la benedizione UE“. Leggi su estensione delle concessioni per minimo 30 anni e poi tutele per i concessionari. Immagino anche fiaschi d’olio e vino a volontà. Dopo di che passiamo alla vendita dei litorali e la chiudiamo qui. Ora, ops… le stupefacenti leggi liguri sarebbero anticostituzionali e il governo le impugna. Certo, se poi le elezioni vanno come si teme dai sondaggi, addio demanio marittimo! La cosa vergognosa è che fra queste due leggi ci siano stati voti trasversali da parte del PD ligure stesso e astensioni della sinistra (Pastorino – Battistini). Una ha avuto l’unanimità e l’altra 5 contrari (Mov5Stelle) e 2 astenuti (Rete a sinistra & liberaMENTE-Liguria). Sarebbe ora di mettere ordine in questa svendita di fatto già avvenuta delle nostre coste.

Tra l’altro ho recuperato lo studio UE e non scrive per nulla che la Liguria ha ragione o approva tali idee a prescindere dalla Liguria, che poi non viene nominata se non su sentenze del TAR Ligure che non danno ragione alla Regione. Interessante, anzi, leggere questi passaggi a pag. 59 nella versione italiana e poi le conclusioni alla fine:

Alla luce delle esposte considerazioni, appare, quindi, possibile, delineare le seguenti
proposte operative, nel rispetto dei criteri sopra enunciati.
Per le nuove iniziative imprenditoriali da insediare su aree disponibili, la sola “opzione” di regolazione coerente con il principio di concorrenza sembrerebbe, dunque, riconducibile alla previsione generale della gara pubblica, congegnata anche in modo da fornire incentivi al corretto uso delle aree. Tra i criteri di selezione, andrebbero valorizzati i progetti di sviluppo e tutela delle aree utilizzate (oggetto di verifiche successive e con prevista applicazione di sanzioni di decadenza, in caso di inadempimento). Come suggerito dall’AGCM, «l’ente concedente potrebbe dare, inoltre, indicazioni in sede di gara in merito al tipo e all’entità degli investimenti che i nuovi concessionari saranno chiamati ad effettuare».
In tal senso, le disposizioni maggiormente innovative ed articolate sono rinvenibili nelle
normative regionali introdotte dal Friuli Venezia Giulia, dall’Emilia Romagna, dalla Campania e dal Veneto.“.

E le conclusioni: “Alla luce delle esposte considerazioni, quel che appare certo è che occorre individuare soluzioni – rispettose, in primo luogo, dei principi di concorrenza, non discriminazione, parità di trattamento tra gli operatori nonché degli altri interessi generali coinvolti – che evitino ingiustificati aggravamenti della disciplina delle concessioni demaniali in Italia rispetto a quanto applicato in altri Stati membri dell’UE: un tale intervento rischierebbe di vanificare l’effetto utile dei Trattati e risulterebbe, inoltre, in contrasto con i canoni ammessi dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e con gli stessi obiettivi perseguiti dalle Istituzioni europee nella funzione di “armonizzazione” del comparto balneare.“. [http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2017/596809/IPOL_STU(2017)596809_IT.pdf (link dal sito UE) – IPOL_STU(2017)596809_IT (link locale)]

Divertente poi Marco Scajola, in previsione delle due citate leggi regionali, se avrete la pazienza di sentirlo nel video, che ammette l’incompetenza della Regione a legiferare in tal senso e poi stupirsi che il governo le impugni. Faccia pace col cervello, assieme ai cervelli di Toty (con y) & C..

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