Il sistema “Mafia Capoluogo” (il pesce puzza dalla testa)

/ Giugno 6, 2015/ consorterie, mafia, massoneria

Photo credit: Ferran. / Foter / CC BY-NC-ND Leggiamo anche in questi giorni dei nuovi sviluppi del sistema “Mafia Capitale”, le collusioni tra malavita locale, mafia e politica che pare non lambire (almeno per ora) gli ambienti giudiziari romani, vista anche la potenza di fuoco che un magistrato onesto, competente e coraggioso, come il dott. Pignatone, ha potuto mettere in campo.

Beati loro mi viene da scrivere, perché nonostante il sistema romano dimostri di essere marcio fino al midollo, dimostra anche di possedere gli anticorpi e che questi stanno facendo il proprio dovere.

Beati loro, perché Roma è una grande città, che pur con gli enormi difetti e carenze, ha un bacino di persone oneste e coraggiose che compiono il loro dovere e anche di più.

Beati loro, perché il nostro capoluogo, La Spezia, dimostra di avere un sistema “Mafia Capoluogo” che tocca tutti gli ambienti, pure quello giudiziario e forense. Il sistema spezzino copre veramente ogni cosa e non dà modo, se non raramente (v. parcopoli), agli anticorpi di agire. Forse ciò è dovuto, principalmente, all’entità della città, che permette il consolidare di una rete di conoscenze estremamente capillare, con il fiorire di conflitti di interessi in ogni campo professionale, soprattutto nell’ambito politico e giudiziario. Capite bene che, se gli intrecci diabolici sono soprattutto in tali ambiti, il pesce puzza dalla testa e non dalla coda, molto peggio di quanto possa ora apparire con l’inchiesta “Mafia Capitale”.

A quando un’inchiesta “Mafia Capoluogo”? C’è qualcuno che pensa che questo sia un paradiso fatto solo di vertenze ambientali o sul lavoro? E di piccola criminalità tra bande di spacciatori extracomunitari, l’80% (se non di più) del carico dei nostri uffici giudiziari?

Vi suggerisco un esperimento, trovate un argomento che dimostri documentalmente un importante reato da parte di una persona politicamente ben connessa. Provate ad affidarvi ad un legale di Spezia o dintorni (di centro, di destra, di sinistra, bello, brutto, giovane o anziano) e vedete cosa succede. Se siete fortunati, ma veramente molto fortunati, forse riuscirete ad arrivare alla fine della vicenda, in tutti gli altri casi (a spanne il 99%) produrrete un effetto tipo “sasso nello stagno”, che farà muovere tutto quanto sulla superficie (e sotto) dell’intorno, in maniera occulta, ma rapida ed efficiente, per il quale il sistema “Mafia Capoluogo” produrrà i propri anti-anticorpi che permetteranno di portare tutto al silenzio, se non al fatto che voi siete i “matti” (pur con prove documentali incontestabili) e gli altri fanno tutti il proprio dovere, magari con scrupolo, anche se in barba all’etica professionale (come minimo).

Ebbene, abbiate paura di una città dove non esiste un dott. Pignatone (perché il nostro paese ha bisogno di questi “eroi normali” che fanno almeno il proprio dovere), dove il pesce puzza dalla testa e nessuno (o pochi) sente cattivo odore. Riflettete e capite che: rimanere agganciati a questa tela invisibile, ma in parte documentabile e, comunque, concreta, ci toglierà sempre di più ossigeno, fino a quando tutti i pesci verranno a galla, morti, e la puzza sarà insopportabile per i pochi che sopravviveranno.

La Spezia, il paradiso di chi fa affari occulti, ma dove la puzza si sente bene, per chi non fa finta di avere il raffreddore.

Photo credit: Ferran. / Foter / CC BY-NC-ND

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