Portovenere (SP): altra nave, altra chiazza
Torno a scrivere del punto di fonda tra Punta Castagna e Torre Scola (Portovenere – SP) che dall’ottobre del 2013 viene utilizzato da navi di stazza, a mio parere, troppo imponente rispetto alle tutele che andrebbero prese per proteggere l’ambiente marino, la salute pubblica e la bellezza dei luoghi. Ho scritto dei veri motivi che hanno portato alla modifica di questo stramaledetto (mi si conceda) punto di fonda E1 (echo uno) in un precedente articolo, mostrando anche una chiara sequenza fotografica. Motivi esclusivamente commerciali ma che cozzano (il verbo non è usato a caso) con altri interessi della zona, ad esempio un allevamento di mitili a 200-300 metri di distanza. E’ di oggi l’ultimo caso, all’ormeggio la nave Azamara Quest, la stazza è simile alla nave che procurò la chiazza precedente (a quanto pare sanzionata), ed ora il problema è decisamente più contenuto, ma nonostante le condizioni di luce siano fotograficamente meno favorevoli, la chiazza c’è e non è bello che ci sia (eufemismo estremo). L’area è anche frequentata da bagnanti, non molto più distanti ci sono spiagge e stabilimenti balneari. Eppure basterebbe poco, ripristinare i precedenti punti di fonda non vuol dire impedire alle stesse navi da crociera di venire, semplicemente sarebbero obbligate (o invitate, se preferite) a “parcheggiare” fuori dal “centro storico”, grazie. Non scordiamoci degli avvenimenti degli ultimi mesi: inquinamento costiero (fanghi e altro). Mi chiedo se le nostre pluridecorate associazioni ambientali (e media) della zona abbiano intenzione di interessarsi a questo ulteriore scempio oppure no, magari dando anche una lettura attenta anche agli altri casi passati in sordina negli ultimi due o tre anni, ma che hanno più antiche origini. Ma per favore, risparmiatemi le solite litanie dei comandanti vari d’acqua dolce o salmastra. Commodori guardate bene (cliccate sulle immagini per ingrandirle), non è l’increspatura del mare, non deve essere la normalità e non è per nulla da sottovalutare: né l’impatto marino, né l’impatto paesaggistico. Comunque è il caso di dire: altra nave, altra chiazza!