Da noi si smaltisce così: bruciando
Siamo a Pasqua, tanti turisti e si festeggia con i fuochi… d’artificio? Non proprio, sempre d’artificio sono, ma non sono come quelli che si usano per le luci e i colori, questi si usano per smaltire i rifiuti, si spera solo vegetali. E’ una speranza che poi lascia il tempo che trova perché, comunque, fanno un bel danno, come più volte scritto in precedenza e non solo da me. Non ci si stancherà mai abbastanza di far capire che: bruciare legna o sfalci vegetali non è un’attività innocua, ma genera emissioni di particolato, diossine e numerose sostanze nocive alla salute ed all’ambiente, come ripetuto in, ormai innumerevoli, articoli scientifici o divulgativi. Uno per tutti: “Inquinamento: tutti i banditi e i mandanti”, di Dario Faccini per ASPO Italia.
Ebbene siamo alle solite, ma di più, i fuochi di oggi alla Palmaria si sono fatti in grande, fiamme e fumo ben evidenti per diverse ore (circa tre), senza che nessuno vedesse nulla, tranne i turisti che vi passavano tranquillamente davanti in traghetto e che si saranno chiesti: che si festeggia? Si festeggia lo spirito indomabile degli italiani, come sempre restii, non tanto a rispettare le leggi o a farle rispettare, ma a capire quale danno fanno a loro stessi ed al loro ambiente, pure davanti a orde di turisti impegnati a vedere i fuochi… scusate… le bellezze dei nostri luoghi.
Cari turisti, ditelo e scrivetelo, che qui non si facevano enormi braciole per il godimento culinario, ma più semplicemente si smaltiva spazzatura, garbage, monnezza! Da noi usa così, siamo amanti delle tradizioni, forse con nostalgia pensiamo a quelle antiche braciole di streghe e di santi. Guarda caso, proprio in zona, c’è la chiesa di San Lorenzo, non per nulla in graticola e in bell’evidenza sull’ingresso, sarà per ricordarci di lui?
Credo di no, credo che la questione sia ben più profana: in mancanza di servizi adeguati di smaltimento, e in mancanza di intervento di coloro che le norme le dovrebbero fare rispettare, si va avanti alla giornata e ognuno smaltisce come può.
Ma non si scriveva, dopo il passaggio di molti terreni ed immobili dalla Marina Militare al Comune di Portovenere, che ora ci sarà un’attenta vigilanza da parte delle locali associazioni ambientali all’ambiente e alla valorizzazione di quest’isola, la Palmaria? Come vedete, questo dei fuochi è una modo di valorizzare l’ambiente che evidentemente non disturba queste associazioni e molti ambientalisti, dato che da anni si va avanti così e da anni chi scrive su questi scempi ambientali, evidentemente di serie C, in zona siamo forse in due (anche se orgogliosamente) io e Daniela Patrucco di SpeziaPolis.
Di rado, però, càpita che ci sia qualcuno, in qualche altra parte d’Italia (non lontano da qui), che le norme in vigore le applica, è il caso avvenuto pochi giorni fa a Fiumaretta, nel Comune di Ameglia, altra combinazione, paese dell’ex-sindaco Giacomo Raul Giampedrone, ora super-assessore regionale della Liguria con una valanga di deleghe “Lavori pubblici, Infrastrutture e Viabilità, Ambiente e Tutela del territorio, Parchi, Ecosistema costiero, Ciclo delle Acque e dei Rifiuti, Protezione civile, Difesa del suolo“, e scusate se è poco, praticamente il viceré di Giovanni Toti, ex porta-gaffes di Berlusconi, che ora porta direttamente le proprie, vedasi “i tre marò” da Bruno Vespa, Novi Ligure in Liguria, l’isola Palmaria come “la Capri ligure” e varie altre, di cui l’ultima in ordine cronologico: “più parcheggi interrati per tutti alle Cinque Terre”. Persone, insomma, con una buona conoscenza e sensibilità ambientale. Ebbene, proprio in quel di Ameglia, la Guardia Costiera ha osato multare un balneatore, una razza ben protetta da queste parti, anche se non a rischio di estinzione. Non oso pensare cosa possa succedere d’ora in poi nella patria del “taglia e brucia, se poi accendi sulla spiaggia c’è anche più gusto”. Probabilmente è la Guardia Costiera che rischia l’estinzione, a partire da Fiumaretta.